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DON CIRILLO "GIUSTO TRA LE NAZIONI"

il 21 aprile del 2013, era una domenica elettorale, abbiamo presentato nella sala della parrochia di San Giacomo il libro < DON CIRILLO E IL NIPOTINO>. L'autore è il medico di Saluzzo, in provincia di Cuneo, Giulio Segre. Lui è il bimbo salvato da questo prete dei monti. Giulio Segre, sfuggito alla deportazione, grazie alla carità e alla solidarietà ed all’altruismo del Parroco di Courmayeur e della comunità della Valdigne, ce l'ha fatta. Ha dato parole alla memoria ed ha raggiunto lo scopo: quello di inscrivere "suo zio prete" (ovviamente non erano affatto parenti) gra i Giusti tra le Nazioni. Grazie! Grazie, anche perchè ci comunica che l'alta onorificenza è arrivata:

Ecco cosa dice il Saluzzese del 26 gennaio:

Don Cirillo di Courmayeur è “Giusto tra le nazioni”: salvò la vita ad un bambino ebreo di Saluzzo

Promotore dell’iter per l’alta onorificenza internazionale, il dentista saluzzese Giulio Segre che fu protagonista della storia, raccontata nel libro da lui scritto “Don Cirillo e il nipotino”

Don Cirillo Perron, nativo di Valtournenche, parroco a Courmayeur fino al 1986, è “Giusto tra le nazioni”. Il suo nome si aggiungerà all’elenco dei “Giusti tra le nazioni” sulla lapide del giardino che circonda il Museo dello Yad Vashema a Gerusalemme e, avrà la cittadinanza onoraria dello Stato di Israele.

Sarà tra gli insigniti dell’alta onorificenza, tra coloro che non essendo ebrei, agirono in modo eroico a rischio della propria esistenza e senza vantaggi economici, prodigandosi per salvare la vita, anche solo di un ebreo, dalla Shoah.

Don Cirillo, morto nel 1996, salvò la vita ad un piccolo saluzzese, 8 anni allora, figlio di un odontotecnico di religione ebraica, spalancandogli le porte della sua canonica e tenendolo con sé. Quel bambino, il dentistaGiulio Segre, autore del libro “Don Cirillo e il nipotino” dell’editore Fusta (libro uscito nel dicembre 2012 è diventato subito un piccolo best seller) è stato il promotore dell’istruttoria che ha portato al sacerdote l’alta onorificenza.

“La sua “beatificazione” di Giusto fra le Nazioni, è il mio grazie, doveroso” commenta il professionista, che ha attivato la pratica al Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea) di Milano, circa un anno fa, portando davanti alla Commissione d’indagine per il riconoscimento, formato da 35 membri di importanti personalità, documenti e testimonianze del gesto di solidarietà e coraggio dell’allora giovane parroco valdostano.

Tra queste, il suo libro, dove è narrata la storia straordinaria e commovente, vissuta in prima persona e dove sono raccolti i tanti ricordi, tenuti nel cassetto per quasi 70 anni. Giunse in corriera a Cormaiore” (Courmayeur in patois valdostano) con i suoi genitori, nel dicembre del 1943, dopo una fuga precipitosa per sfuggire ai rastrellamenti tedeschi.

Qui nel paese, il bambino ebreo, biondo dagli occhi azzurri, visse quasi due anni con il giovane sacerdote, fino alla Liberazione del 1945. Frequentava la scuola identificato come Giulio Bigo figlio di N.N. con documenti falsi che don Perron, il quale lo presentava come il suo nipotino, mandato in montagna per ragioni di salute, era riuscito ad avere.

Il parroco, consigliò anche alla madre Eugenia di tenersi lontana per alcuni mesi e al papà Vittorio di cercare lavoro a Milano. Il coraggio e l’umanità del sacerdote, evitarono al piccolo Segre la deportazione e l’arresto, come invece accadde ad alcuni componenti della sua famiglia, i nonni anziani prelevati dalla casa di riposo Tapparelli e ad altre famiglie della comunità ebraica di Saluzzo: 45 persone, 29 delle quali, morirono nei campi di concentramento nazisti.

La comunicazione dell’alta onorificenza è giunta alcuni giorni fa al suo promotore saluzzese e la medaglia di “Giusto fra le Nazioni” verrà consegnata entro tre mesi al nipote di don Cirillo, anch’ egli sacerdote, don Donato Perron, residente a Roma “Sarebbe bello - suggerisce il dentista - che la cerimonia potesse svolgersi proprio a Courmayeur.

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