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SCALAUP

SCALAUP – Opere in Mostra –

Inaugurazione ore 17 venerdì 29 gennaio 2016

Sala Espositiva Giorgio Costa – Via Azzo Gardino 48 – BOLOGNA

Via del Porto, il Mambo, il Cassero, la Cineteca e le giovani gallerie. E dal 29 gennaio, in via Azzo Gardino a Bologna, presso lo Spazio Costa Arena, arriverà per le giornate di Arte Fiera anche un'altra protagonista della scena contemporanea della città: Scala Up. Oggetto dell'installazione collettiva è la “scala” non come mezzo temporaneo per salire o scendere ma come struttura portante e volendo permanente, di opere. Sarà visitabile nelle giornate di Arte Fiera e parteciperà nella serata del 30 ad Art City White Night.

ARTISTI : Marco Ara, Licia Batarra, Paolo Berti, Milena Buzzoni, Antonio Caranti, Lamberto Caravita, Carla Chicca, Roberto Costa, Roberta Ferrara, Fiorenza Fiorini, Benedetta Jandolo, Angela Marchionni, Gianni Mazzesi, Franca Minardi, Maria Giovanna Morelli, Giovanni Pedulla’, Fiorella Petronici, Alice Pradarelli, Rossella Ricci, Letizia Rostagno, Greta Schodl, Emanuela Santoro, Valentina Zanardi.

Presentazione di Augusto Debernardi

“Raffaello Sanzio nel 1511 dipinse l’affresco La scala di Giacobbe nella stanza di Eliodoro nei Musei Vaticani. Giacobbe sognò una scala che da terra si protendeva sino in cielo, con angeli che salivano e scendevano. Nel sogno Dio gli parlava, promettendogli la terra sulla quale stava dormendo ed un'immensa discendenza e tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette in lui e nella sua discendenza. La scala, anche rappresentabile dalla semplice lettera H, è nell’antico ermetismo cristiano proprio dato da questo simbolo. Come se fosse un ponte in verticale che si eleva attraverso due mondi la cui gerarchia è percorribile passando da piolo a piolo. Diversi gradi dell’esistenza. E qui abbiamo la risposta artistica di chi produce beni e servizi che rispondono a bisogni vitali, dando senso alla propria esistenza e a quella di altri, in maniera da superare l’isolamento connettendola con altre persone in una comune impresa. Un modo di allargare l’economia ai bisogni di amore e di significato mettendo in gioco molte variabili e fattori diversi. Una mostra come impresa, l’espressione artistica che non casualmente ripropone la scala. Scalaup ovvero estendere, ingrandire”.

Orario vernissage: ore 17.00 venerdì 29 gennaio

Orario di apertura: sabato ore 17.00 - 23.00 domenica 11.00 - 17.00

PER UNA MAGGIORE COMPLESSITA':

Devo a Paola Ferrari Mazrich, geniale poetessa di Cuneo, la introduzione alla complessità della sintropia di Luigi Fantappié che proprio in un suo scritto del novembre 1955 si imbatte nella visione dei fenomeni “sintropici” che a differenza dei fenomeni entropici non si livellano sul principio di causalità. Essi hanno a che fare con i “potenziali anticipati” che sono mossi da un fine futuro e non da una causa anteriore. Aver a che fare con un finalismo è qualche cosa che ben poco si addice agli scienziati (i più). Ma non ebbe paura il nostro Fantappié (e poi parecchi altri scienziati come Mario Ageno) perché è la Verità che ha a che fare con la vita, con la vita psichica e sociale anche se è difficile riprodurle in laboratori ed anche se si sa dei sistemi dissipativi, dei processi non-lineari, della criticità autorganizzata. Il punto è che sicuramente a livello profondo fisica e biologia, come l’universo e la molecola devono pur incontrarsi. In fondo fu proprio Fantappié a dirci che i fenomeni sintropici sono mossi da un fine futuro e non da una causa passata e che non sono riproducibili in laboratorio. Sono differenziati. E’ l’opposto dell’entropia ovvero la tendenza divergente e dunque nella sintropia ci imbattiamo nella tendenza convergente. Nel mondo dell’immagine o della società dello spettacolo è tutto dissipazione, entropia anche se poi l’immagine diventa il simulacro di ogni concentrazione capitalistica e di sopraffazione. Nel lavoro delle donne con “scale up” noi ci troviamo di fronte ad un fenomeno che ha origine nel passato ma anche è determinato di cause future. Si potrebbe anche accettare quel discorso emozionale delle donne quando si vuole banalizzare ma c’è un ma. Infatti l’emozione risulta essere l’aspetto attuale di cause collocate nel futuro. Dunque nelle nostre artiste ci imbattiamo nel “sentimento di vita” che assorbe energia, onde convergenti direbbe un fisico.
La scala. Raffaello Sanzio nel 1511 dipinse l’affresco “La scala di Giacobbe” nella stanza di Eliodoro nei Musei Vaticani. Giacobbe sognò una scala che da terra si protendeva sino in cielo, con angeli che salivano e scendevano. Nel sogno Dio gli parlava, promettendogli la terra sulla quale stava dormendo ed un'immensa discendenza e tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette in lui e nella sua discendenza. La scala, anche rappresentabile dalla semplice lettera H, e nell’antico ermetismo cristiano è proprio dato da questo simbolo. Come se fosse un ponte in verticale che si eleva attraverso due mondi la cui gerarchia è percorribile passando da piolo a piolo. Diversi gradi dell’esistenza. E qui abbiamo la risposta artistica delle Donne che producono beni e servizi che rispondono a bisogni vitali, dando senso alla propria esistenza e a quella di altri, mettono la persona in maniera da superare il suo isolamento connettendola con altre persone in una comune impresa. Un modo di allargare l’economia a i bisogni di amore e di significato mettendo in gioco molte variabili e fattori diversi.
Una mostra come impresa, l’espressione artistica che non casualmente ripropone “la scala”. Scale up ovvero estendere, ingrandire.
E la lezione delle donne sta proprio lì con la loro arte e poesia.
(AUGUSTO DEBERNARDI
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